3 aprile 2015 – CDT

Ma la Società svizzera di pubblica utilità (utilità?) non ha proprio niente di più utile da fare che proporre un concorso per cambiare l’inno nazionale? Sono andato a fare un giretto sul loro sito e ho visto che, fra le altre cose, vogliono difendere i valori svizzeri. Uno di questi valori è certamente il plurilinguismo e, sorpresa, il sito è tutto solo in francese e tedesco; di romancio ed italiano neanche l’ombra; un po’ di coerenza non guasterebbe.

Ma vediamo quali sono i motivi per cui dovremmo cambiare l’inno. Esso sarebbe di difficile comprensione per le nuove generazioni; un po’ è certamente vero, ma anche, per esempio, il testo del Patto del Grütli del 1291 è di difficile comprensione; cambiamo anche quello? E a scuola non leggiamo più la Divina Commedia perché è di difficile comprensione? Non è magari meglio fare con l’inno come si fa a scuola con Dante o Omero: lo studiamo insieme e spieghiamo quel che c’è da spiegare?

Un’altra obiezione è che il testo sarebbe obsoleto. Ma questi signori della Società di pubblica utilità hanno dato un’occhiata agli altri inni nazionali? La Marsigliese: «Andiamo! Andiamo! Che un sangue impuro bagni i nostri campi!» e ancora: «Queste corti straniere detterebbero legge a casa nostra! Queste falangi mercenarie abbatterebbero i nostri fieri guerrieri! Mio Dio! Le mani incatenate».

E che dire dell’inno tedesco: «Deutschland über alles in der Welt»! E l’inno portoghese: «Grida l’Europa alla terra intera: il Portogallo non è perito, bacia il tuo suolo giocondo, oh oceano, che ruggisci d’amore, e il tuo braccio vincitore dette mondi nuovi al Mondo! Alle armi, alle armi!» E quello olandese: «Io sono Guglielmo di Nassau, di sangue germanico, rimarrò fedele alla patria finché non morirò (…), Dio non vi abbandonerà, anche se ora siete nella disperazione. Colui che cerca di vivere pienamente deve pregare Dio giorno e notte, che lui mi dia la forza di aiutarvi.» E quello russo: «Tu sei unica al mondo, sei inimitabile, Terra natia protetta da Dio, sii gloriosa, nostra Patria libera, unione eterna di popoli fratelli, Saggezza ereditata dai nostri antenati».

Si constata anche che parecchi sono gli inni che fanno riferimento a Dio, né più, né meno, come il Salmo svizzero e come il preambolo della nostra Costituzione «In nome di Dio onnipotente, il Popolo svizzero e i Cantoni, consci della loro responsabilità di fronte al creato….». Onestamente è il meno che ci si possa aspettare da Paesi di tradizione giudeo-cristiana. O dobbiamo proprio rinnegare il nostro passato come sembra voglia fare la Società svizzera di pubblica utilità?

Sul sito innonazionale.ch c’è la possibilità di votare per uno dei sei nuovi inni scelti da una giuria fra le duecento proposte arrivate. Magari sarebbe stato intellettualmente onesto aggiungere anche la possibilità di votare per il mantenimento del Salmo svizzero. Ma la dimenticanza è stata fatta certamente a ragion veduta, poiché il risultato sarebbe stato uguale a quello del sondaggio che sta conducendo in questi giorni il CdT online: l’80% e più di voti favorevoli al mantenimento dell’inno attuale.

Un’ultima osservazione: non so come si finanzia questa Società svizzera di pubblica utilità, ma spero proprio che non riceva sussidi pubblici, cioè soldi dei contribuenti, cioè i miei ed i vostri soldi, cari lettori.

Edo Pellegrini, Presidente UDF Ticino